CHE COSA è LA LETTERATURA CAP. 2

ESTETICA. L’estetica non è sensualità -quel che è diventata per la modernità- bensì una sensazione neuronale, quasi extrafisica. Dal greco aisthesis, da aisthenomai, percepisco, a un livello più che sensibile. Il concetto di percezione degli antichi, di Aristotele, non era dunque il nostro. Tant’è che per Kant estetica è l’estetica trascendentale, le forme apriori dell’intuizione sensibile. Il termine estetica nasce nel XVIII secolo con Baumgarten. L’estetica è la disciplina della bellezza. Da notare disciplina. Non c’è bellezza senza forma o regola, sosteneva Leonardo da Vinci, e che l’arte è innanzitutto armonia, forma, proporzione [come per gli antichi Egizi]. L’arte è (re)invenzione della realtà, altrimenti è solo cronaca. Platone, in La Repubblica, condanna l’immedesimazione come attività illusoria, ritraente una realtà fallace. Ma anche per Aristotele (La Poetica) l’arte, in particolare quella drammatica, è tale se pone in risalto gli aspetti sfuggenti della realtà; se ne trae in qualche modo i significati nascosti, con un fine di elevazione morale/ideale. Oggi è invalso un malinteso realismo che concepisce la scrittura come parlato, abolendo qualsiasi ricerca linguistico/espressiva. La narrativa odierna è comunicazione di massa, cioè anti-letteratura, negazione del principio stesso dell’arte, che è artificio, elaborazione tecnico-espressiva, a partire da un’ ispirazione emotivo-sentimentale.

PENSIERO UNICO E CONTRABBANDO DI OPERA D’ARTE

Oggi vige un pensiero unico che fornisce i materiali per quello che i mass media chiamano arbitrariamente arte. Questo pensiero unico [il politicamente corretto, cioè l’engagè per posa, il l’umanitario ipocrita, il compassionevole da rotocalco, etc.] si esprime nella musica delle canzonette, come nei romanzi pret’a porter, e nei film che inevitabilmente ne vengono tratti. Gli intellettuali, gli artisti affermati lo sono perché si fanno megafono di questo pensiero unico e di una realtà televisiva prefabbricata altrove per l’indottrinamento dell’ora di cena.

NON CI SONO PIU’ GRANDI SCRITTORI, OVVERO NON CI SONO PIU’ SCRITTORI

Qual è il criterio per stabilire se qualcuno è uno scrittore o no? La comparazione con la grande letteratura. La grande letteratura è sempre classica, non tramonta mai. Chi è un autore classico? Chi sa realizzare a un alto livello le sue possibilità espressive in un dato momento storico-culturale, superandolo, in qualche modo, con la propria personalità originale.

La vera letteratura, l’arte, è simbolica, metaforica, allusiva, sempre un centimetro più in alto dal terreno dove accadono i fatti e il vociferare del mercato.

 

 

 

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