Altri Autori: Guglielmo Campione, “Epiphaino”

http://www.universitas-studiorum.it/1/epiphaino_2888714.html

EPIPHAINO 23 CANTI CON TESTO A FRONTE IN LATINO E GRECO ANTICO
di Guglielmo Campione

ISBN 9788899459765
Il volume presenta una scelta delle composizioni poetiche di Guglielmo Campione, dove la parola (il verbum) assume una funzione pregnante e si rivolge al lettore con una forza sempre inattesa, frutto di una ricerca lessicale e tematica profonda e mai banale. Il significato della parola poetica è ulteriormente arricchito dal confronto con le due traduzioni – in lingua latina e in greco antico – che Mariano Grossi, filologo e classicista, ha affiancato a ogni singola composizione, evidenziandone le radici più lontane e, paradossalmente, sottolineandone l’attualità.
Epiphaino parla un italiano aulico, da Aulon il flauto con una modulazione a bassa voce e tutta di fiati senza percussioni e archi.Frutto delle meditazioni e i prevalenti soliloqui.
Inusitata è un altro attributo oggettivo perché sfido i giovani d’oggi a realizzare metafore e traslati così arditi e una sintassi così strutturata in poche righe in maniera perfettamente ipotattica le strutture si prestano filologicamente a quelle greche e latine .
Quali sono gli stimoli alla traduzione in latino e greco antico che i più giudicheranno anacronistica in un tempo talmente accelerato come il nostro dove i giovani digitano “xchè” (con l’accento grave) e “4yù” e considerano zavorra temporale gli spiriti aspri o dolci, le coronidi e i circonflessi che la lingua greca antica richiede.
Aleggia nell’italiano aulico e per certi versi inusitato di Guglielmo Campione l’anelito a recuperare certe gradazioni e bradipodie  linguistiche che  l’attualità ha inesorabilmente perduto: l’abbondanza dei congiuntivi nelle loro molteplici essenze esortative ed ottative, la frequenza delle interrogative dirette  e indirette, gnomoni di un uomo in continuo scandaglio interiore, l’inclinazione all’azione qualitativa più che alla sua mera registrazione cronologica son tutte caratteristiche formali consanguinee alla classicità e viene pertanto fisiologico l’impulso a traghettare le sue poesie in lingua latina e greca, matrici donde il suo italiano venne generato. E il traduttore si avventura piacevolmente nelle prolessi dei complementi di specificazione, nella sublimazione aggettivale dei complementi di materia, nella posposizione dei verbi in clausola di proposizione, vivificando l’affinità ematica del suo scrivere con la suggiuntività (tale è la resa in lingua albionica e castigliana del modo che noi italiani denominiamo congiuntivo) e l’ottatività del greco antico che riesce ad esaltare spessissimo le sue frequenti subordinate narrative per il tramite del Genitivo assoluto, gemello dell’Ablativo assoluto latino.
Mi rendo conto che per gli studenti liceali italiani d’oggi già queste esplorazioni sintattiche possono apparire allotrie e superate, ma io  li  esorto a leggere le poesie di Guglielmo per eccitarsi anche in un esercizio di episteme sostanziale e non solo formale, poiché, al di là del vestito lessicale e stilistico che indossano, esse possiedono un fondamento di bagaglio mitologico travasato cristallinamente nei più pregnanti significati psichici e sarà piacevolissimo per loro, addentrandosi nella lettura di poesie come “Altrove nel firmamento”, “L’Oltre e l’Altro”, “Sale e Luce”,  “Acqua”, o i dialoghi di occhio e anima o “Mille e una notte”, scoprire la vastità delle conoscenze bibliche, mitologiche ed omnicomprensivamente storiche di questo poeta prestato alla psicanalisi. E lo stimolo a leggerlo in lingue che qualcuno chiama morte sarà estremamente vitale!

INDICE

Epifania (Epiphaino)
II.  Semola e incenso (De furfuribus thureque)
III. Madre Santissima delle Femmine (Feminarum sanctissima madre)
IV.  Nuovi pensieri su di te (Novae cogitationes de Te)
V.  Nicola cuore di popolo (Nicolaus populi cor)
VI.  Esodo (Exodus)
VII.  Luce e sale (Lux et sal)
VIII.  Primavera epistassi (Primavera epistaxis)
IX . Numeri (Numeris)
X.  Manco quindi amo (Careo ergo amo)
XI.  Altrove nell’universo (Aliubi in caelo)
XII.  Acqua (Aqua)
XIII.  Lava i tuoi piedi (Pedes tuos lava)
XIV. Dialogo segreto(De secreto dialogo)
XV.  Luglio (Julius)
XVI.  Di stelle (E sideribus)
XVII. L’Altro e l’Oltre (Aliud ultraque)
XVIII. Nel fondo dei fondi (In imis fundis)
XIX. Mille e una di notti (Noctis mille et una)
XX. Tu potrai (Tu poteris -licebit)
XXI. Tempo che fugge (Tempus fugit)
XXII. La mandorla dei tuoi occhi (Illius oculorum amygdala)
XXIII. I dialoghi dell’occhio e l’anima 1 : Sull’amore (De Amore)
XXIV. I dialoghi dell’occhio e l’anima 2 : Degli orizzonti che periscono
(De pereuntibus horizontibus)
XXV. I dialoghi dell’occhio e l’anima 3: Del divenire delle cose e delle
sensazioni (De rerum sensuumque gradiendo)
XXVI. Cieli notturni 1 (De caelis nocturnis 1)

XXVII. Cieli notturni 2 (De caelis nocturnis 2)
XXVIII . Dimmi che un giorno risorgeremo
(Dic mihi aliquando nos resurrecturos esse)
XXIX. Sulla Grazia (De Gratia)
XXX. Immersa in veli (In velaminibus submersa)
XXXI. L’estate se ne va (Abit aestas)
XXXII . Fedeli di Apollo

L’autore

Guglielmo Campione, studi classici presso il Liceo Quinto Orazio Flacco di Bari, dal 1976 vive e lavora a Milano come medico psichiatra e psicoanalista, blogger (Stati della mente, Il soffio letterario ) e scrittore.
È autore di libri di analisi del mondo contemporaneo e psicoanalisi, dei libri di poesia Cuore di giovane maschio ferito(2017) e Il lungo cammino del fulmine (1a ed. 2015, 2a ed. 2017), tradotto in inglese, portoghese, spagnolo, francese e tedesco, Le divisioni del mondo 2019, Dodici mesi , dialoghi sul tempo , 2018,.
Autore del romanzo “La canzone che salvò Arax, la musica e il segreto di una giovane armena”.
Suoi racconti sono editi in :
“Quando scoppiò la pace, 25 aprile 1945” e “Oltre” antologie di racconti Universitas Studiorum mantova , 2017e 2018
Racconti a tavola , Hystorica edizioni, 2018,
Lettura da metropolitana
ILMIOLIBRO

Il traduttore

Mariano Grossi, già ufficiale dell’Esercito, studi classici presso il Liceo Quinto Orazio Flacco di Bari, laureato in Lettere Classiche presso la locale Università, è autore di un articolo sull’Esordio del Mimo VI di Eronda pubblicato nel 1984 sulla rivista specialistica «Rheinisches Museum für Philologie». Critico letterario e collaboratore di «Art litteram», rivista on line, per recensioni di autori contemporanei e articoli di filologia classica sulla composizione matematica nei classici da Omero a Virgilio, Orazio e Dante.

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