https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/353560/la-prospettiva-invisibile/
INCENDI
Un monosillabo diventa fuoco di lingua
dove, abbandonate le braccia raccolgo cenere e pane.
Avrei voluto mille volte guardare, ma ho perso la stella.
L’hanno fatta esplodere prima che accadesse,
era di pietra e vetri di carne, di tessuto incrinato
dalla foggia antica, era vestita da sposa di collina e declivi.
Non parlo di donna, ma di quell’antichità sommessa che splende i deserti
e non nasconde la faccia, di quella montagna incantata tra lingue di fuoco.
Racconto di quel volto di pietra scheggiata dalla follia
e di quell’altro con la testa mozzata nel cesto delle sue vene.
Sono passata sull’asfalto, nella grotta bianca, dentro la spirale congiunta.
Nel cesto delle mani degli artisti del tempo mai nato
c’era un equilibrio saldato, e io ero fuori dalla bocca
quando Palmira moriva, quando la lava esplodeva,
quel poeta era dentro, ma io, io … persi la faccia,
cantando alla Luna mentre i Lupi parlanti
stavano bruciando la mia Terra, in me l’arte stanca piangeva
e mi dava un coltello e un aquilone di cera
col filo di dio, di un bambino, di un’accecata chimera,
che dentro, più dentro del dentro, in me risorgeva.
-
MUSICAAvrei voluto che la musicaFosse la mia amanteAvrei volutostrapparle gemitiurla di piacereSbatterla nel tempoe sul tempoAvrei voluto da leiCarezze mai chiesteAvrei voluto che mi portasseIl suo odoreDentroE sulla mia pelleSolchi di cordeColpi di suono crudeleArchi acuti di orgasmi di voceVoce orgiastica dell’internoNel corpo occultatoAvrei voluto essere musicaTempo e non tempoMaschio di ritmoFemmina di suonoErmafrodita dell’estasiAvrei voluto leiPer sempre tra le gambeNel cervelloNel ventreNell’amore eternoLei non mi ha volutaEppure la sentoChe scava preziosaLa sua linea di sangueVive nel mio corpoÈ parte di ciò che nasceVive nell’assoluto ardoreCangianteInfinitoCui io non possoE vorreiDisperatamenteUmanamente
-
CANTO INUTILE PER OGNI VITANon conosco giorniogni giorno è tutto quello che è sempre statoNon abbiamo stabilito legameSiamo terminali di fuga dal contattoSiamo la strage continuaSiamo la somma indifferenteNumeri sottrattinon mancano la sottrazioneNon conosco giorniDisimparammo la volontàVuoi che ti chieda cosa vedi?Non risponderesti che una vita alla volta