Ricordo di F.Garcia Lorca, “l’ Amore oscuro”

 

Garcia Lorca, “l’ Amore oscuro”

SCRIVANO

Una voce segreta di amore oscuro
Sonetto della dolce lamentela
La notte dell’amore insonne
Il poeta chiede il suo amore
attraverso la città
incantato di Cuenca
Il poeta parla al telefono con
l’amore
L’amore dorme nel petto del
Poeta.

* * *

SONETTO GONGORINO IN CUI IL POETA
INVIA AL SUO AMORE UNA COLOMBA

Questo piccione che ti mando,
di dolci occhi e piume bianche,
su alloro dalla Grecia da versare e sommare
lenta fiamma dell’amore mi sto fermando.
La sua candida virtù, il suo collo morbido,
in doppio limo di schiuma calda,
con un tremore di brina, perla e nebbia
l’assenza della tua bocca sta marcando.
Passa la mano sul suo candore
e vedrai che melodia nevosa
dispersione in scia sulla tua bellezza.
Quindi il mio cuore, giorno e notte,
prigioniero nella prigione dell’amore oscuro,
lui piange senza vedere la sua malinconia.

TRAVI DI AMORE

Questa luce, questo fuoco che divora.
Questo paesaggio grigio che mi circonda.
Questo dolore per una singola idea.
Questa angoscia di cielo, mondo e tempo.
Questo grido di sangue che decora
lyra senza polso già, tè di lúbrica.
Questo peso del mare che mi colpisce.
Questo scorpione che dimora nel mio petto.
Sono ghirlande d’amore, letti di feriti,
Dove senza dormire, sogno la tua presenza
tra le rovine del mio petto sommerso.
E anche se cerco il vertice della prudenza
dammi il tuo cuore sdraiato
con cicuta e passione per la scienza amara.

SONETTO DELLA GHIRLANDA DI ROSE

Quella ghirlanda! Vieni subito! Sto morendo!
Lavora velocemente! Cantal Groan! Canta!
Che l’ombra mi offusca la gola
e di nuovo la luce di gennaio arriva e mille.
Tra ciò che mi ami e ti amo,
aria stellare e tremore delle piante
Il boschetto di anemoni si alzò
con un lamento oscuro per un anno intero.
Goditi il ​​fantastico paesaggio della mia ferita,
corse in bancarotta e flussi delicati,
bambino nella coscia di sangue versato sangue.
Presto, presto! Quello unito, collegato,
bocca spezzata di amore e anima morsa,
Il tempo ci trova distrutti.

IL POETA DICE LA VERITÀ

Voglio piangere il mio dolore e te lo dico
così che mi ami e piangi
in una notte di usignoli
con un pugnale, con baci e con te.
Voglio uccidere l’unico testimone
per l’omicidio dei miei fiori
e trasformi il mio pianto e la mia sudorazione
in un mucchio eterno di grano duro.
Lascia che la matassa non finisca mai
Ti amo Ti amo, sempre bruciato
con il sole decrepito e la luna vecchia.
Quello che non mi dai e non chiedi
sarà per la morte, non si fermerà
né ombra dalla carne tremante.

IL POETA CHIEDE IL SUO AMORE DI SCRIVERGLI

Amore delle mie interiora, morte viva,
invano aspetto la tua parola scritta
e penso, con il fiore che appassisce,
che se vivo senza di me voglio perderti.
L’aria è immortale, la pietra inerte
né conosce l’ombra né la evita.
Il cuore interiore non ha bisogno
il miele ghiacciato che la luna versa.
Ma io ti ho sofferto, mi sono strappato le vene,
tigre e piccione, sulla tua vita
in morsi e mughetti in lutto.
Riempi le mie parole di follia
o lasciami vivere nella mia serena notte
dell’anima per sempre oscura.

UNA VOCE SEGRETA DI AMORE SCURO
Oh, la voce segreta dell’amore oscuro!
Ay belato senza lana! Guai!
Ay ago di fiele, camelia incavata!
Ay flusso senza mare, città senza muro!
Oh notte immensa di sicuro profilo,
Montagna celestiale di angoscia retta!
Oh cane nel cuore, voce perseguitata!
Silenzio senza confini, giglio maturo!
Fuggi da me, voce calda di ghiaccio,
non voglio perderti nel pennello
dove la carne e il cielo gemono senza frutto.
Lascia la dura avorio della mia testa
abbi pietà di me, rompi il mio duello!
Che io sia amore, che io sia natura!

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