Viviamo in un tempo che ferisce e umilia
E dal quale l’unica evasione è data
Dal sogno.
Abbiamo sognato un mondo resistente
Misterioso, visibile, ubiquo nello spazio
E fermo nel tempo.
Ma abbiamo messo nella sua architettura
Tenui ed eterni interstizi di assurdità
Per sapere che è finito.