Emily Dickinson: Poesie

Invidio i mari che lui attraversa

Invidio i mari che lui attraversa

invidio i raggi delle ruote
della carrozza che lo porta in giro
invidio le curve colline
che osservano il suo viaggio.

Tutti possono vedere facilmente
quel che invece – ah, cielo –
a me è vietato assolutamente.

Invidio i nidi dei passeri

che punteggiano le sue lontane grondaie
la mosca soddisfatta sul suo vetro
e le foglie felici – felici –

che fuori dalla sua finestra
scherzano approvate dall’estate
gli orecchini di Pizarro
non potrebbero acquistare ciò per me.

Invidio la luce che lo sveglia
e le campane che gli annunciano con forti
rintocchi il mezzogiorno. Fossi io
per lui il mezzogiorno.

Ma mi vieto di fiorire
e annullo la mia ape
per paura che il mezzogiorno
sprofondi me e Gabriele nella notte infinita.

Se tu dovessi venire in autunno

Se tu dovessi venire in autunno
mi leverei di torno l’estate
con un gesto stizzito e un sorrisetto,
come fa la massaia con la mosca.

Se entro un anno potessi rivederti,
avvolgerei in gomitoli i mesi,
per poi metterli in cassetti separati –
per paura che i numeri si mescolino.

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Se mancassero ancora alcuni secoli,
li conterei ad uno ad uno sulla mano
sottraendo, finché non mi cadessero
le dita nella Terra di Van Dieman.

Se fossi certa che, finita questa vita,
io e te vivremo ancora
come una buccia la butterei lontano
e accetterei l’eternità all’istante.

Ma ora, incerta della dimensione
di questa che sta in mezzo,
la soffro come l’ape-spiritello
che non preannuncia quando pungerà.

Ho sempre amato

Ho sempre amato,
e te ne do la prova:
prima di amare,
io non ho mai vissuto pienamente.

Sempre amerò,
e questo è il mio argomento:
l’amore è vita
e la vita ha qualcosa di immortale.

Se dubiti di questo,
allora io, amore,
nient’altro ho da mostrare,
nient’altro che il Calvario.

Amore tu sei alto

amore, tu sei alto,
e non posso scalarti,
ma se fossimo in due,
chissà mai, se allenandoci
sul Chiborazo
ducali, non potremmo alla fine raggiungerti?
Amore sei profondo,
e non so pavesarti,
ma se fossimo in due
invece di uno,
la barca e il rematore, una suprema estate,
chissà se non potremmo toccare il sole?
Amore, sei velato
E ben pochi ti scorgono
Sorridono, si alterano
e balbettano e muoiono.
Sarebbe assurda la felicità senza di te
A cui dio pose il nome di eternità.

Fra le mie dita tenevo un gioiello

Fra le mie dita tenevo un gioiello
Quando mi addormentai.
La giornata era calda, era tedioso il vento
E dissi ‘Durerà’.

Sgridai al risveglio le dita inconsapevoli
La gemma era sparita.
Ora solo un ricordo di ametista
A me rimane

Per un istante d’estasi

Per un istante d’estasi
Noi paghiamo in angoscia
Una misura esatta e trepidante,
Proporzionata all’estasi.
Per un’ora diletta
Compensi amari d’anni,
Centesimi strappati con dolore,
Scrigni pieni di lacrime

Ho preso un Sorso di Vita
Ho preso un Sorso di Vita
Vi dirò quanto l’ho pagato
Precisamente un’esistenza
Il prezzo di mercato, dicono.
M’hanno pesata, Granello per Granello
Bilanciata Fibra con Fibra,
Poi m’han dato il valore del mio Essere
Un solo Grammo di Cielo!

Se potrò impedire a un cuore di spezzarsi
Se potrò impedire a un Cuore di spezzarsi
Non avrò vissuto invano
Se potrò alleviare il Dolore di una Vita
O lenire una Pena
O aiutare un Pettirosso caduto
A rientrare nel suo nido
Non avrò vissuto invano.

L’Amore è tutto
Che l’Amore è tutto
È tutto ciò che sappiamo dell’Amore,
È abbastanza, il carico dev’essere
Proporzionato al solco.

Una parola muore quando è detta
Una parola muore
quando è detta
Dice qualcuno
Io dico che proprio
Quel giorno
Comincia a vivere.

Chi non ha trovato il Paradiso
Chi non ha trovato il Paradiso − quaggiù −
Lo mancherà lassù
Perché gli Angeli prendono Casa
accanto alla nostra,
Ovunque ci spostiamo

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